Giocare con il Pivot

Da sempre perseguo questo gioco sebbene a categorie giovanili o senior non elevate sia difficile avere quello che si chiama un centro dominante.
Ad ogni modo a mio modo di vedere anche solo appoggiare la palla al post basso da un respiro differente alla manovra ed offre maggiori possibilità all’attacco perché costringe la difesa a lavorare in uno spazio maggiore: non solo su direttrici esterne ma anche, appunto “dentro fuori”.
Trovo sempre più difficile giocare in questo modo per la scarsa attitudine dei giovani al sacrificio, ai contatti, e perché di base in tv cioè che si vede è un insistito gioco di penetra e scarica fatto da bombardieri dalla lunga distanza. Un giovane quindi, non è spinto nemmeno da esempi in TV a giocare sotto canestro: i centri dominanti non sono tali, lo sono ma lontano dal canestro.
Ho trovato beneficio nel gioco in diverse categorie minori, giovanili “grandi” comprese, nel giocare con un post basso o nell’istruire esterni più dotati fisicamente nello sfruttare vantaggi sotto canestro: non importa che il nostro pivot sia dominante fisicamente o tecnicamente: l’importante è che sia correttamente istruito, che abbia una struttura fisica forte: aprirà spazi e possibilità per tutta la squadra

L’articolo riportato è un condensato di idee di Coach Matteo Boniciolli: sempre fonte di grandissima ispirazione a tutti i livelli. Proprio per questo ho scelto di pubblicare un suo articolo uscito su Coach Box n5, rivista FIP diciamo, con articoli molto interessanti, spunti, schemi, misti a bugie sul funzionamento federale 🙂

Giocare con il Pivot da FIP Coach box n5

Circolare tesseramento Gare 2022-2023

In allegato la circolare FIP in merito al tesseramento gare per la stagione 2022/2023.

Nel prospetto contenuto nel file PDF è possibile capire con chiarezza, in base alla qualifica FIP di un allenatore, dove e come questo può essere impiegato (in qualche campionato ed in quale veste).

Resta a mio parere da comprendere, alla luce della nuova riforma dei campionati, se non ci siano sorprese rispetto alle abilitazioni: un istruttore giovanile che oggi può allenare una C silver, potrà allenare la prossima serie C unificata ?

LEGGI la circolare FIP tesseramento 2022/2023

Difesa del pick & roll: raddoppio (blitz)

Sempre più usato il pick&roll, sempre più necessario quindi organizzare la difesa relativa.

Nelle mie squadre, giovanili over 18 e senior (tutte le categorie) ho trovato molto utile allenare ed utilizzare due opposti approcci ma in definitiva due correlate difese:

  1. Passare in quarta (vedi QUI)
  2. Blitz, ossia il raddoppio.

In entrambi i casi parliamo di pick&roll laterale

Perché possiamo concettualmente considerarli affini?

Senza dubbio per quanto deve mettere in pratica il difensore del bloccato: abbiamo più volte detto quanto sia importante una chiara e veloce comunicazione a seguito della quale variare il proprio assetto difensivo, il proprio equilibrio così da predisporre al meglio la difesa.

Il difensore del bloccante dovrà infatti annunciare chiaramente il blocco dandone la direzione: stiamo lavorando su blocchi su palla, laterali, quindi blocchi mediante i quali l’attacco, quasi sicuramente, cerca di guadagnare il centro del campo.

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Un ulteriore attacco difesa zona 2-3 e 3-2

Un’idea di attacco alla difesa a zona, valido indifferentemente per 2-3 e 3-2

L’idea è quella del soprannumero tenendo però sotto controllo il rischio di saturare alcuni spazi che saranno quindi da gestire correttamente per l’attacco.

In estrema sintesi la mia idea ricorrente contro la zona è costringerla a disporsi come non ha previsto così da far saltare le sue logiche condivise e preparate in allenamento. L’effetto ricercato è quello di distruggere le convinzioni e le sicurezza degli avversari cercando di costringerli ad adattarsi, ragionare. Continua a leggere

Difesa sui blocchi: pick&roll, “passare in quarta”

Difesa pick&roll (passa dietro)1

Una delle scelte possibili in ambito “difesa sui blocchi“, parecchio vantaggiosa in categorie dove l’utilizzo dei pick&roll è largamente diffuso ma le percentuali realizzative non sono così alte, è quella di “passare dietro” ossia di “passare in quarta”, intendendo dire, con  queste espressioni, che il difensore del palleggiatore passerà dietro al blocco, come ultimo uomo dietro palleggiatore, bloccante e difensore del bloccante.

Elementi essenziali perché questo tipo di difesa possa funzionare: Continua a leggere

Circolare tesseramento FIP 2020-2021

index Fip

Aggiornamenti Fip in vista delle nuova stagione.

Riporto di seguito la circolare integrale che non cambia nulla circa le categorie che un allenatore può allenare rispetto alla qualifica acquisita.

 

20200721 Circolare tesseramento FIP 2020 2021

 

 

Time-out

Time-out, cosa dire?

Trovare le parole giuste è parte del nostro lavoro. La sospensione è spesso ancora di salvezza, ossigeno per corpo e mente: è necessario che quel minuto sia sfruttato quindi al meglio fra messaggi verbali e non verbali.

Oggi rubo nelle tasche di Angela Momoli che con la pallacanestro non c’entra nulla ma che col mental coaching, invece, si sposa bene. Ex giocatrice pro di volley, ora impegnata appunto come docente in corsi vari relativi al coaching.

Una riflessione però rispetto all’articolo che riporto qui sotto: vengono indicati 5 errori da non commettere e fra questi c’è proprio quello di dire ai giocatori cosa non vogliamo che facciano. Una contraddizione (necessaria?)

LA GESTIONE DEL TIME OUT: 5 ERRORI DA EVITARE

 

L’urlo

Coach Soldini, Aurelio, 2018-2019

Coach Soldini, Aurelio, 2018-2019

Gli allenamenti sono un attesa.
Tecnicamente sono essenziali ma emotivamente sono un’attesa.
Quel che conta è la gara, la partita, la battaglia, il rumore che fa lo scontro.

Quello che mi manca non è il discorso pre partita che pure mi emoziona a certe volte fa lacrimare alle mie stesse parole.

Quello che mi manca è la paura, il subbuglio interiore che monta, l’irreparabile sensazione che tutto si avvicina: quando usciamo dal piccolo tunnel è come emergere da un’apnea, un esplodere di quei rumori che chiusi dentro il nostro spogliatoio sentivamo attutiti.
Quel che mi manca è quella sensazione ingestibile di paura che mi fa muovere veloce, che mi fa bere fingendomi tranquillo mentre seguo i miei riti arrivando in panchina, facendo il gesto del buon cristiano, bussando 3 volte sul legno della mia lavagnetta per svegliare gli dei della pallacanestro.
Quelli sono i momenti che mi mancano: quando arriva il momento di rifare l’urlo che dentro lo spogliatoi era lo stesso ma meno intenso.

In quel momento dentro si sente di tutto, compreso il cuore che sballa qualche rintocco: dentro lo spogliatoio le parole ci hanno infuocati, le strategie rassicurati, ma il rumore arrivati in campo ci ha spaventati; lo fa da sempre, lo farà per sempre: che lo si ammetta oppure meno.
Mi manca quel momento in cui tutti hanno paura ma nessuno sa più niente dell’altro: ognuno pensa d’essere il solo e cerca lo sguardo degli altri.
Allora c’è un attimo in cui dico semplicemente “quà!”, e tutti completano il cerchio di cui io sono il primo punto della circonferenza.
Ognuno mette la sua mano al centro, io tengo la mia sotto a tutte, perché li reggo, perché li sostengo, perché posso farmi schiacciare ma li terrò a galla, quello è il senso della mia mano sotto tutte le loro.
Allora gridiamo, il nostro grido: quello è il momento in cui la paura vola via, in cui ognuno si sente sicuro, rassicurato, protetto, in cui ognuno di noi è sollevato perché è convinto che fosse il solo ad avere paura e che ora, tutti insieme, invece, non ne avremo più.
Adesso, solo adesso siamo pronti e soprattutto senza paura: appena dopo quell’attimo, quel grido liberatorio in cui l’ansia, la paura ed il subbuglio lasciano il posto alla voglia dello scontro, per duro che sia, per il finale che abbia.
Poi resta poco da fare: l’arbitro lancia la palla e mentre è in volo, in pratica, è già tutto finito. Il resto sono appena 40 minuti, solo una battaglia: ne usciremo vincitori oppure vinti ma non avremo più avuto paura, ci abbracceremo sempre e comunque.

Ho notato che chi, come me un tempo, gioca sotto canestro, cerca subito un contatto abbastanza duro, uno scontro personale così da svegliarsi, da misurarsi, da ricordarsi di tenere duri gli addominali là sotto il tabellone. C’è poi chi gioca di fino, d’astuzia e va via veloce per per irretire gli avversari.
Quanto siamo belli e stupidi in quei momenti per noi così epici, nel rumore della nostra battaglia.

Io ricordo pubblico in centinaia, il boato delle trombette e le bandiere, ricordo pure battaglie con pubblico in numero deprimente e silenzio di poco interesse. Ho conosciuto la vittoria definitiva, del campionato, sconfitte rumorose, campionati altissimi, altri di sopravvivenza sportiva.
Ricordo tutto. Non ricordo però nessun ingresso in campo senza quella maledetta paura, senza il senso rassicurante di quel grido liberatorio, di quell’illusione di ognuno d’essere il solo ad aver paura, di quella sciocca ma profonda sicurezza immediatamente dopo.

Gli allenamenti sono solo un’attesa, proprio come questi giorni lontano dal campo.

Hamstring (muscoli ischiocrurali) : cosa sapere a riguardo

Foto tratta da Lasicenzainpalesrra.it

Foto tratta da Lasicenzainpalesrra.it

 

Un interessantissimo articolo tratto dal sito La scienza in palestra, autore Daniele Monaco.

Quando ci dedichiamo all’allenamento degli arti inferiori in palestra ci focalizziamo sui muscoli “sovrani” quadricipite e glutei in primis, con tutte le varianti possibili per ottenere risultati migliori in tono muscolare e prestazione.

Per un motivo o per un altro gli ischiocrurali sono al centro di numerosi studi scientifici, ricerche condotte su atleti di livello e nuove tecniche di allenamento, spesso sono in correlazione con casistiche di infortunio che hanno una discreta frequenza per diversi tipi di soggetti.  Il motivo di tutto ciò sta nel fatto che sono in tanti gli atleti ad aver avuto un infortunio più o meno grave a livello di questi muscoli, un semplice ‘affaticamento’ o addirittura una rottura. Visto che la prevenzione è tanto meglio della cura, allora l’idea è quella di capire come allenarli al meglio e come preservarne il loro stato ottimale, senza dimenticare che la scienza al momento sta portando avanti studi che aggiungono elementi importanti per la conoscenza di questi muscoli così importanti per la nostra vita


Anatomia e funzione degli hamstring

Gli ischiocrurali sono il muscolo bicipite femorale con i suoi due capi (lungo e breve), il semitendinoso e il semimembranoso. Ad accezione del capo breve del bicipite, sono tutti bi-articolari, agendo così sia a livello del ginocchio che dell’anca.

Più precisamente: il bicipite femorale origina con il capo lungo dalla parte superiore della tuberosità ischiatica insieme al semitendinoso (restano congiunti per circa 7 cm), mentre il capo breve origina dal labbro laterale della linea aspra del femore. L’inserzione è un’aponeurosi che arriva sulla testa del perone. L’inserzione del semitendinoso è a livello dell’epifisi mediale della tibia e si unisce al tendine del muscolo gracile.

Il semimembranoso origina dalla tuberosità ischiatica e si inserisce attraverso una diramazione in cinque parti a livello del ginocchio, posteriormente al condilo mediale della tibia, mentre gli altri fasci arrivano dietro il legamento collaterale interno, sulla fascia sovrapoplitea, sul condilo tibiale mediale, sulla linea intercondiloidea femorale e sul condilo femorale laterale.

Il bicipite femorale estende la coscia, flette la gamba, estende il busto ed è un rotatore esterno della gamba e della coscia con il ginocchio flesso. Stesse funzioni del semitendinoso e del semimembranoso che sono rotatori interni del ginocchio quando questo è flesso.

Gli ischiocrurali sono muscoli più di controllo che di azione, più di stabilizzazione che di movimento vero e proprio.

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Qualifiche allenatore, circolare tesseramento CNA Lazio 2016-2017

Pubblico oggi, anche se non più in realtà utile a questa stagione cestistica, la circolare tesseramento dove leggere “chi può allenare cosa”.
Lo faccio oggi per via del fatto che, contrariamente a quanto accadeva in passato, o per meglio dire, ad oggi con maggiore chiarezza, è espresso chi è abilitato ad allenare categorie elite ed eccellenza.
Dalle precedenti circolari infatti sembrava che in Istruttore di base NON potesse allenare queste categorie mentre, nel documento di questa stagione “pare” (dico pare perché elencare i campionati con chiarezza sarebbe stato troppo bello) che POSSA allenare Elite ma non eccellenza

Circolare tesseramento gare 2016.2017