Lei e le ferie scarburate

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Ho speso una settimana di ferie.
Le ho spese al meglio, scrivendo, vedendo film (con il favoloso picco di 4 in un giorno), godendo dei saldi mentre il resto del mondo, o quasi, lavora, girando ore in libreria, leggendo incipit e finali di libri, immaginando il mio, fantasticando, incrociando lo sguardo degli altri clienti con un fare tipo “ehi, ciao, se qui per un autografo ? Cosa vuoi che scriva?, come è il nome?”.

Ho mangiato alla tavola calda cinese, dormito spesso fino alle 13, gustato Roma fra feste e lavoro, negli orari in cui l’ho sempre vista poco, anzi , quasi mai.
E certe zone sono sul serio diverse.

Per esempio, Trastevere, di giorno, chessò, alle 12.40, esiste comunque !!!

Ho comperato pantaloni e scarpe nuove (Clarks) nella speranza che lei, vedendomi così’ anni 80, si muovesse a compassione e che mi accompagnasse in un sabato mattina fra i vicoli di Roma, nei mercati rionali, al forno del quartiere, per mangiare “pizza e mortadella”.
Ma lei come tutte le più belle è da corteggiare a lungo, lei da e dopo toglie, ti fa innamorare e poi ti lascia solo a rimuginare di notte con i tuoi dubbi sul mondo e sulla gente.

No, lei non è Loretta, stavolta.
Lei è una vespa 50 special, colore ovviamente bianco, trito di ricordi e sensazioni di tanti capelli fa: pomeriggi in piazzetta,le prima guide dei mezzi a marce, i motori da truccare, Roma anni 80 ormai sparita.
Ricordi non troppo sbiaditi di un tempo favoloso che, come tutte le cose più belle, ormai non c’è più.
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