Pork pie hat – Lester Young

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Sassofonista, o meglio tenorsassofonista, il migliore secondo Billie Holiday che lo chiamava prez, presidente per riconoscergli appunto una levatura, uno status di maggiore rispetto al resto del mondo.
Un jazz sereno e pacifico, dall’inizio degli anni 30 fino alla morte, prematura, “in stile jazz” come molti altri geniali musicisti del genere.

Con l’andare del tempo, con la fama crescente, qualche contratto accettato e qualche altro rifiutato per orgoglio, come nel 1934 quando Fletcher Henderson cercò di assumerlo contro il parere della propria orchestra, Young si autodeterminò come originale e forse inarrivabile.

Vestiva in modo stravagante, con un cappello particolare ed un lunghissimo cappotto, si dice andasse in giro raccontando di avere poteri sovrannaturali, usava spesso una posa particolare suonando, tenendo il sax in diagonale, quasi orizzontale.
Proprio quel cappello diede il via all’utilizzo di un ulteriore soprannome, porkpie hat appunto per via del modello del cappello che ricorda la forma di una torta di salata, tipica del mondo anglosassone.

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