Parole al Vento

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No, non è un errore la V maiuscola.
Ma a questo arriveremo alle fine della rabbia di oggi.

Ieri ero in metro e stavo male.
Stavo male perché dietro a me, in piedi, c’era una tipa che leggeva un libro di Fabio Volo.
Questo, lo sapete da voi, già basta a soffocare una giornata.
Ma io stavo male, perché lei leggeva “forte” , così forte da non reggersi bene ai sostegni, in frenata.

…e quel libro era molto usato, usato al punto che continuavo ad immaginare una sua amica che prestandolo le aveva detto qualcosa tipo “..vedrai, ti piacerà“.
Un libro usatissimo, prestato, letto e riletto.

vedrai virgola ti piacerà. Quella pausa della virgola, come a rimarcare: ed io stavo male a pensarci.

Ed io stavo male, male al punto da non riuscire a leggere il libro che avevo portato (tanto ormai..che novità eh?!?!?), e m’è toccato resistere, girarmi di continuo per verificare cosa già avevo verificato, il tutto rischiando di essere scambiato per un maniaco.

Poi il peggio.

Scopro che un altro( o forse è lo stesso), sciagurato editore ha pubblicato un libro di poesia..di…Flavia Vento, il cui titolo è il titolo di questo scritto.

Lo so, siete ora atterriti, state imprecando divinità che non ricordavate nemmeno, state meditando la fuga, l’espatrio, la birra, di urlare, dire fare, baciare, lettera e testamento.

Ed invece no, è tutto reale, loro esistono e pubblicano libri.

Purtroppo.

Abbiamo in mano una sola arma per sperare di sconfiggerli anche se ben sappiamo che la casa editrice ri-acquisterà i suoi stessi libri per incrementare le classifiche di vendita: non leggerli !

“Chi legge Volo e Moccia avvelena anche te: digli di smettere”

 

Massimo

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