Madurai, lasciando il Tamil Nadu

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Oggi è successo poco o forse ho solo meno voglia di scrivere: e stiamo lasciando pian piano il Tamil Nadu per arrivare in Kerala, cominciando dalla montagna.
Ieri sera bbiamo dormito in un albergo meraviglioso in un piccolo centro quasi disabitato: unici presenti un gruppo di semplicissime persone che vendono frutta, lavorano il ferro e stirano abiti( vedi foto di ieri)
L’hotel fa parte della stessa catena di quello dove abbiamo soggiornato a Pondicherry: cgh earth, un progetto di rivalutazione degli edifici storici e di salvaguardia dell’ambiente.

Un esempio è il secchio che, nella doccia, serve a raccogliere l’acqua fredda che scorre prima che arrivi la calda. L’acqua recuperata sarà usata dallo staff per pulire la camera.
Le buste per le ricevute sono in carta di giornale usato così come i sacchetti, nel bagno, per gettare assorbenti od altro.
un hotel meravigliosamente gestito e mantenuto, restaurato.
Non uotioil fatto che l’hotel ha forse il miglior chef indiao che abbiamo mai incontrato: aperitivo di benvenuto con drink di radici della zona e soda, pranzo bello da vedere e buono da mangiare. Esperimento ripetuto anche a cena.
Personale oltre il disponibile ed a volte un po stucchevole da tanta gentilezza. Hotel paragonabile ad un 5 stelle europeo: colazione in giardino snack a bordo piscina, cena nel ristorante sul tetto e camera che fra bagno, ingresso e balcone era più grande di casa nostra.

La giornata la abbiamo spesa per arrivare a Madurai dopo aver visitato incredibili artigiani della creazione di piastrelle colorate per pavimenti: effetti ottici e colori vivaci.

Mudurai è una città grandissima e caotica che offre 3 monumenti : il palazzo, Tyrumalai Nayak Palade, il mega tempio hindu Sri Meenakshi Temple e la cisterna monumentale Mariamman Teppakkulam Tank.

Il palazzo è in forte decadimento e non vale la pena di inserirlo nel tour nonostante potrebbe offrire parecchi minuti di visita fra statue ed architetture: attualmente governato da una foltissima colonia di piccioni che defecano sulla storia indiana e da idioti che scrivono i loro nomi sui muri e sulle colonne , il palazzo pare abbandonato a se stesso. Purtroppo.
È così triste che non capiscano che stanno buttanto un patrimonio che posso solo consigliarvi di non visitare il posto: la visione delle teche impolverate, dei loro vetri rotti, delle statue ristuccate sopra i materiali originali, la visione del trono imbrattato di guano e polvere è degradante per l’umanità.

Il tempio è invece meraviglioso ed immenso . Per la visita è consigliabile una guida ( costo 500 rupie) visto che le porte di ingresso sono 4 ma che all’interno è facile perdersi causa buio, grandezza ed ovvia assenza di indicazioni utili ai non hindu.
12 altissimi gopuram, statue, sale riservate e centinaia di persone impegnate nelle pitture di restauro dei pavimenti. Dei vari ingressi, solo 2 ad est, conducono direttamentenal tempio perchè riservati ai due sposi / divinità.
Un tempio storico e meravigliso dove la leggenda vuole che Shiva sposò quella che poi sarà chiamata Parvati ( al tempo Meenakshi) : nata con 3 seni e con gli occhi di pesce ( nella concezione hindu bellissimi e perfetti), le fu detto che avrebbe perso il seno superfluo quando avrebbe conosciuto il suo uomo ideale. Conosciuto Shiva questo accadde e fu celebrato il matrimonio nel punto dove oggi sorge il tempio.
Da vedere anche la statua di Ganesh, grande e dettagliata che fu anticamente rimossa dal tempio e seppellita a causa dei musulmani che non gradendola cercavano di distruggerla.
Nel tempio è presente anche una seco nda statua di Ganesh ma più piccola, ,posta ad uno degli ingressi del tempio: la leggenda narra che Shiva e Parvati gli consigliarono di sposarsi e siccome lui era restio gli consigliarono di attendere la donna giusta lì al tempio. Ganesh sognava di sposare una donna bella come la madre e mentre per gli indiani del sud Ganesh rimase scapolo, per quelli del nord sposò due mogli. Il che, come dire, finisce per impverire un mito già di per se piuttosto assurdo.
Sulla statua le persone lasciano erba, cibo che, ovviamente, l’elefante mangia e che Ganesh, avendo la testa di elefante, gradisce.
Nel tempio, scanso equivoci, è presente anche un vero elefante e numerose capre, più o meno cornute utili a riti sui quali però non ho indagato.

La cisterna: grande a perdita do’occhio e secca quasi tutto l’anno. Riempita con le piogge o con acqua corrente è utile nel festival durante il quale le statue di Shiva e Parvati vengono fatte navigare finchè lui non seduce lei ed il rinnovamenteo del mondo ha inizio. Il dubbio è, co me capire quando una statua seduce la statua di sua moglie ?
Ho scelto di non chiedere perchè sono certo che mi avrebbero dato una spiegazione !!

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