L’ultimo metro’

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Io passerei ore sulla  metro.

Da capolinea a capolinea,come facevo quando rimanevo seduto lì pomeriggi interi, lo facevo per studiare visto che a casa non ci riuscivo.

Da nord a sud, da oriente ad occidente di un micromondo infinitamente  complicato. Una città sotterranea fatta di persone, fatti e storie.
Ah,quanto materiale per scrivere ed inventare, quanto materiale trovato nei dettagli delle  mani, nello stato delle  scarpe dei viaggiatori, dai discorsi urlati al  telefono, dall’odore di questa o quello, dalla fretta per il  lavoro.
Passeggeri ma locomotori di preziosissime  storie.

Seduto,   appunto riempio note che mai trascriverò, che perderò fra qualche minuto. Io ci passerei i sabato pomeriggio, ma poi ricomincereste a dire che sono scemo ed allora faccio finta che non è vero, ok?

Salto la mia fermata e torno  indietro: la giostra di vita fra le  piu’  divertenti.

Massimo.

 

P.S. Ah, poi dopo vado pure al lavoro. Certe volte.
Certe altre invece il lavoro è quello lì, notare, annotare, scrivere, inventare. Se poi diventasse pure vendere…

 


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