Cronaca di una festa spezzata.

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Ciao a tutti,
Vi scrivo appena tornati dalla partita e non vi scriverò di basket (03/06/2012 23:50)
Vi chiedo scusa quindi perché uso questo forum che dovrebbe invece parlare dello sport che ci appassiona ed unisce.

Non importa il risultato ne gli schemi.
La mia borsa è buttata lì all’ingresso di casa assieme ai fogli, le statistiche, i miei appunti su giocatori ed il campionato in generale.

La nostra partita è stata sospesa e ve ne scrivo di getto.
Non ho mai visto un “basket” del genere.

Un nostro giocatore è stato aggredito da giocatori e pubblico della squadra avversaria. Sono stati usati dei bastoni nella colluttazione ed il tutto è avvenuto nel corridoio che porta agli spogliato del campo sportivo (pallone) di via roccacorga, Sezze.
Claudio, uno di noi, uno come voi, è stato aggredito dal pubblico che ha invaso il campo ed imboccato il corridoio, è stato aggredito da spettatori che sono entrati da una porta sul retro degli spogliatoi.
Calci,pugni e bastonate. Si avete letto bene.

Nel parapiglia generale si è cercato di sedare gli animi, di collaborare e risolvere, ma come immaginerete in situazioni del genere la ragione è molto poca.
Ed infatti avete ancora da leggere, se permettete.

Genitori di famiglia, uomini maturi hanno aggredito mogli e bambini, nostri spettatori.
Logico quindi che il parapiglia si fosse poi spostato lì vista la ragione ormai del tutto messa da parte.
Abbiamo cercato, con la collaborazione di alcuni giocatori del Sezze, di sedare gli animi e risolvere, ma resta il vile gesto, le armi usate, i criteri di sicurezza non assicurati dalla squadra di casa: il pubblico non deve poter raggiungere addirittura da due vie i giocatori.

Inqualificabile e terrificante la scena.
Abbiamo chiamato i soccorsi visto l’entità delle ferite ed il molto sangue perso.
Claudio è stato soccorso, aiutato con ossigeno e flebo lì dove è stato, pur provando a difendersi, aggredito.

Ho visto uomini e padri di famiglia perdere la ragione, picchiare, insultare, scaldare gli animi.
Ho visto bambini spaventati e signore in lacrime.
Vergogna, è andato in scena quanto di più brutto avessi mai visto di correlato a questo meraviglioso sport.

Claudio è stato espulso su pressione dei giocatori del Sezze mentre era già in panchina, seduto.
L’arbitro vedendo e sentendo le minacce del pubblico avrebbe potuto decidere di non allontanarlo dal campo pur espellendolo. Intimando di andare negli spogliatoi negli spogliatoi, di fatto, lo ha inviato al macello.

Lo sport non importa in certi casi, sarebbe bastato tenerlo fuori dal terreno di gioco ma entro il pallone per intenderci.

Ma questo ovviamente conta poco ora. Ora mentre Claudio è ricoverato e l’unica ad aver vinto è la vergogna.

Voglio ringraziare i pochissimi giocatori del Sezze che si sono mostrati UOMINI, che mi,ci, hanno aiutato a sedare gli animi e risolvere, soccorrere.
Onore e rispetto al playmaker, numero 4 e la sua famiglia, un grosso grazie al secondo pivot, calvo, di cui non ricordo ne numero ne nome: coretto e responsabile. Un grazie anche al numero 13, se non erro, che si è fermato con noi fino alla fine interessandosi realmente.

Potrei scrivere di alcuni colpevoli, riconosciuti ed ovviamente denunciati. Riconosciuti per il numero maglia…e potrei scrivere di chi abbiamo accuratamente descritto alle forze dell’ordine dopo, ma non è questa la sede e non voglio ne alimentare polemiche ne ulteriori liti.
Qui si tratta di crimini, di aggressione a mano armata e lesioni da ricovero.

Scoramento, delusione, preoccupazione per uno sport che va evidentemente rovinandosi, per la deriva comportamentale delle persone che girano attorno a questo sport, persone che evidentemente escono odi casa per scaricare le proprie frustrazioni in questa infame maniera.

Incredibile la velocità con cui moltissimi dei giocatori di casa siano riusciti ad andati via, senza neppure fare la doccia, nel timore arrivassero le forze di polizia; incredibile l’atteggiamento dei loro parenti ed amici che sono fuggiti dopo aver usato però armi per aggredire.

Non parlo di etica e professione,sarebbe troppo in quel circo di bestie, non parlo di allenatori e specificatamente di gioco; parlo del fatto, vi assicuro, che mi sarei aspettato altre mosse, non tattiche, dalla panchina di casa…parlo infatti di coscienza, rettitudine morale, dovere di non alimentare liti, ma di sedarle.

Parlo del fatto che si sarebbe potuto mettere a sedere chi in campo aveva dato evidenti segni di squilibrio anziché tenerlo dentro finendo per accendere gli animi sugli spalti.

Scusate le tante parole, ma Claudio è un mio amico, un “mio” giocatore, un uomo come voi.
Vederlo in quello stato a causa di una partita che la squadra di casa stava perdendo a 3 minuti dalla fine è una delle delusioni più forti della mia vita, lo giuro.
Basket, valori, tutto oscurato in quei minuti che potevano, stavolta, diventare maledetti.

Abbiamo condotto la gara dai primi minuti ed eravamo sopra di circa 10 punti, in un campionato a cui teniamo, in cui abbiamo investito professionalmente ed umanamente per un anno intero.

Voglio ringraziare la squadra che ha onorato il campo e dimostrato fra andata e ritorno chi fosse il più forte.
Le loro facce preoccupate, deluse e scure sono l’immagine che purtroppo conserverò oltre al gran lavoro fatto assieme.

Se il prezzo per la promozione in serie D, il prezzo per festeggiare una vittoria è Claudio, un altro dei miei giocatori oppure uno dei vostri, uno di voi, no, allora questo sport non ha più senso.

Scusate lo sfogo.

Massimo

 

Il post qui riportato è stato da me scritto sul forum di Basket Cafè

 

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