Top 5: le 5 cose che vorrei fare quando piove e poi sta per arrivare il Natale

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E’ un  inizio settimana e l’incubo del Natale col finto buonismo, il traffico e quell’alone fra malinconia e tristezza mi sembra  abbia già invaso la capitale.

Stamattina traffico, immotivato, allagato da una normalissima pioggia che la radio continua a definire come “bomba d’acqua” e che io continuo a vedere simile a mille altre piogge.

Fatto sta che c’è traffico, troppo, che la gente è maleducata, che il Natale poi arriva e che te lo annunciano quelle sbiadite coccarde che i negozianti svogliati tirano fuori ogni anno. Si quelle che tirano fuori qualche giorno  prima di montare la moquette rossa, lì sulle vie dei negozi, quella che poi diventa nera e putrida dai passi della gente e, appunto, dalla pioggia.

Allora penso che vorrei:

  • rispondere alla provocazione aliena dei cerchi nel grano andando a disegnare cazzi sulla superficie di Marte (oppure della Luna)
  • Impiccare tutti i babbo natale che la gente appende fuori dalle finestre in questo periodo
  • Capire finalmente come è il plurale di Babbo Natale
  • Farmi largo a spallate mentre cammino sul marciapiede fra  quelli che hanno gli ombrelli e che non capiscono che camminare sotto il cornicione è un diritto  per chi l’ombrello continua a dimenticarselo a casa oppure in macchina
  • Mangiare un’altra fetta di ciambellone e poi prendere un treno.

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