Ucraina, Palestina: papà ma tu lo sapevi?

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Ci chiediamo spesso cosa dicessero o facessero i tedeschi civili, intesi come non militari ma anche come umani, civilizzati nei modi, durante la secondo guerra mondiale, nel mezzo dell’olocausto.
Chiunque si è chiesto cosa dicessero i civili dei paesi coinvolti in quell’orrore e quelli non coinvolti, cosa dicessero o facessero quando si seppe dei lager, con chiarezza, sebbene in città la deportazione era stata vista, denunciata, appoggiata, combattuta da pochi così che non si potesse dire di non sapere.

Ecco, ma noi oggi che di certo sapiamo meglio tutto anche sulla scorta di quegli orrori, cosa stiamo dicendo, cosa stiamo facendo ?
Da 2 anni la Russia ha invaso l’Ucraina, da settimane Israele ha invaso la striscia di Gaza.

All’epoca abbiamo l’idea, l’orribile alibi, la scusante, che qualcuno potesse non sapere, non conoscere notizie fatti in assenza di una rete internet, di informazioni che superassero distanze di km e km anche se appunto si era visto chiaro nelle singole città cosa stesse accadendo e non certo improvvisamente, velocemente.

“Oggi” siamo stati sulla luna, abbiamo sonde su Marte, come possiamo non sapere con certezza dati, vedere video in diretta dall’altra parte del globo terracqueo; oggi, come possiamo dire di non sapere di quanto accede in Ucraina d in Palestina?
Che cosa stiamo facendo, io che sto facendo?

Politici, giornalisti: dibattiti, gente che scrive sui social network, io che scrivo qui: ma che stiamo facendo, nei fatti, per impedire quei massacri illogici, quella brutalità?Una guerra ha le sue regole anche se di base si agisce per brama,  perfidia, rivalsa:  esiste una complessità, una profondità estrema nelle “regole della guerra” e chi davvero le conosce sa che non sono queste le vere guerre, che chi “fa la guerra” non agisce così.

Dovremo giustificarci con i nostri figli per non aver fatto nulla o poco.
Ma tu papà lo sapevi? che hai fatto?

Noi non abbiamo nemmeno la puerile e banale scusa di non sapere,e di non aver capito, di non aver visto.
Possiamo almeno donare soldi ad organizzazioni umanitarie che agiscono lì sul campo, che tutelano almeno i feriti, i bambini. Ho visto video dolorosi di bambini spaventati, impolverati, morti sepolti da macerie, piangere cercando genitori, tremare. Questo almeno dobbiamo farlo, lo dobbiamo ai nostri figli come opera minimale senza la presunzione che questo gesto distante e non troppo interessato possa lavare la nostra coscienza di uomini che, intanto, vivono le loro giornate come se nulla fosse.

Stanno bombardando ospedali, sparando da sempre sui civili, invadendo: non entro nel merito di questa o quella ragione, della politica, della rivendicazione, della storia e quanto altro potrebbe dirigermi da un canto o dall’altro. Non lo scrivo anche se ho la mia idea

Semplicemente penso che non stiamo facendo nulla se non ripetere che non dovrebbe andare così, che è sbagliato, ma lo diciamo a noi stessi, fra di noi.

Ma tu papà lo sapevi? che hai fatto?

Mi vergogno.

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