Cina, consigli per l’uso

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Senza avere prenotato e stabilito tutto da casa si incorre in giornate come oggi nelle quali lo sconforto e la stanchezza prevalgono sul resto.

Siamo stati costretti a spendere mezza giornata per una serie di cambiamenti piuttosto importanti che ci hanno appunto portati a rivedere i programmi.

Questo mi fa venire in mente che può essere utile qualche consiglio molto pratico per pianificare un viaggio qui in Cina.

Innanzi tutto scaricare un traduttore off line (google translate andrà benissimo), perché nessuno parla inglese e dovrete parlare tramite cellulare scrivendo in inglese e facendo loro leggere in cinese. Spesso questa è stata una soluzione ottimale per risolvere questioni spigolose ai pasti (ricordatevi che i cinesi mangiano di tutto e che quindi potreste avere sorprese inattese nei piatti a livello di insetti ed interiora varie)

Secondo punto, scaricate delle mappe da usare sempre off line. Maps.me è una app che sfrutta mappe collaborative sulle quali potete aggiungere e recensire posti: a volte qui in cina si è mostrata una app un po’ imprecisa sopratutto nelle grandi rotonde cittadine ma in generale ottima anche perché ha i nomi dei posti anche in lingua locale (da mostrare ai tassisti e simili che comunque vanno aiutati appunto con il navigatore considerato che sono letteralmente rincoglioniti. La app propone percorsi pedonali, in auto, con mezzi pubblici.

Se potete, per le più grandi attrazioni, prenotate i biglietti appena arrivati in città oppure addirittura giorni prima tramite internet. I cinesi sono un numero che non potete immaginare ed attrazioni tipo la città proibita attenzione, chiusa di lunedì), hanno un numero di ingressi giornalieri limitato (qui a Beijing, per la città proibita, 80000 al giorno che sono pochi, fidatevi). Molti tour operator su web offrono pacchetti o semplici biglietti anche se a volte a costi leggermente superiori a quelli locali. Una ottima soluzione è chinatravelguide che, fra le altre cose, oltre ad un sito in inglese, offre un contatto wechat (app simile a whatsapp qui in Cina usatissima) con il quale potete chattare in diretta. Il personale parla inglese ed è gentile anche se un po’ legnoso nel comprendere: siate metodici e dettagliati perché basta una parola fuori posto per fraintendersi sopratutto con i nomi delle città che in qualche caso differiscono di poche lettere od addirittura di qualche accento. È possibile pagare in carta di credito tramite paypal. Il servizio invia notifiche via e-mail con le quali, nel caso dei treni, dovrete andare a ritirare i biglietti (sempre passaporto al seguito)m evitate caselle e-mail gmail perché tutto quello che è google è bloccato dalla ferrea censura cinese.

Scaricate, prima di partire, una applicazione vpn così da poter usare, una volta arrivati in Cina, social network ed appunto siti che altrimenti sarebbe bloccati. Le soluzioni sono tante ma alcune app di questo genere sono comunque bloccate dal governo e non funzioneranno. Express vpn è risultata ottima e veloce: in sostanza queste applicazioni anziché farvi connettere direttamente ad internet, vi faranno connettere ad un server di un altro paese tramite una connessione criptata così che non si sappia tanto facilmente quale sito od app starete utilizzando. I servizi vpn sono gratis per poco traffico dati ma il servizio illimitato, a pagamento, costa in genere meo di 10 euro per un mese.

Portate sempre al seguito contanti (moneta locale): la carta di credito non è quasi mai accettata e quando lo è è solo quella del circuito cinese: no MasterCard, no Visa. Assurdo. L’unica banca che cambia soldi eBank of China (ricordatevi sempre il passaporto).

Cercate di muovervi con larghissimo anticipo per andare e tornare da stazioni, aeroporti, attrazioni: ripeto, i cinesi sono milioni e milioni e le file possono durare ore. I biglietti li potete ritirare in qualsiasi stazione ferroviaria esibendo passaporto ed il numero di ritiro che è nelle e-mail che vi avrà inoltrato il tour operator (vedi sopra).

Prenotando hotel dovete tenere conto che molti di questi accettano solo cittadini cinesi. Booking.com riporta questa indicazione e riporta, una volta prenotato, il magico tasto per ottenere la schermata in lingua locale da mostrare al tassista (catturate la schermata perché off line booking.com non funzionerà)

In giro ci sono pochissimi turisti occidentali o forse si mescolano nella moltitudine di cinesi: non sperate di chiedere informazioni facilmente e sfruttate google translate (scaricate le lingue così da usarlo off line).

Passaporti: portateli al seguito perché spesso occorre mostrarlo per cambiare soldi in banca (cambi possibili solo solo bank of China) e per entrare in vari siti.

La Cina è meno lontana

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La Cina dell’immaginario collettivo è la grande muraglia cinese, è il devoto esercito di terracotta, è l’insieme imperscrutabile delle dinastie dai nomi che se pronunciati sembrano il suono di una molla sgangherata.

La Cina è il paese delle bici, di operai meravigliosamente dediti, dei regimi totalitari, dello spirito di abnegazione, di fabbriche e vecchie stirerie, di caldo e vecchie fumerie d’oppio. La Cina per quasi tutti noi italiani è dei film oppure al massimo quella dei negozi economici qui a Roma, in piazza Vittorio.

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