Treni

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All’improvviso gli sembrò che il tempo che non aveva speso avesse un senso e che quei baci mai dati non avessero più il sapore di un rimorso ne di un rimpianto ma semplicemente di un treno passato, un appuntamento mancato ma mai del tutto fissato.

In una pellicola impazzita che scorreva all’indietro si vide più bello anche se più vecchio e riusciva ora a trovare perfino un filo logico nei monosillabi di suo padre, in quei detti secchi e gagliardi, in quei mozziconi di parole al sapore di fumo, lanciati lì sul tavolo, dopo la cena in silenzio.

Fuori il sole faceva urlare le cicale e l’estate non era poi troppo calda per passeggiare perdendo tempo. L’esercizio di spendere il tempo, finalmente per se,  si catalizzò in un cono gelato ed un pauroso ritardo alla timbratura in ufficio. Adesso lo sapeva, ma non sapeva bene cosa.

Sentiva una assoluta imperscrutabile verità, o forse soltanto una inspiegabile sensazione di benessere che lo faceva sentire sicuro. Era custode di concetti che gli sembravano evidentissimi, ora, solo ora.

Lasciò passare un treno, gustandosi le scene degli abbracci strappati al fischio di chiusura, dei baci non dati, le scene di quelli rimandati, dei saluti che solo una stazione sa offrire. Gustò i passi veloci d’una bionda dalla valigia pesante e quelli lenti dell’uomo con la valigia piccola ed impettita che pareva organizzata come una segretaria diligente.
Lo sguardo impaziente di un tipo col naso all’insù, ficcato sul cartellone degli arrivi, gli fece sognare una storia che aveva capito non avrebbe saputo raccontare.

Ma si convinse ad andare, seppure fosse già troppo tardi. Scese di corsa non rendendosi conto della strada divorata di fretta fra abitudine e pensieri in disordine, arrivò sulla banchina del metrò e resistette, stringendo denti e meningi, al passaggio dei treni: uno dopo l’altro, aumentando il ritardo, prendendo tempo per se, per fare niente, per sentirsi importante, così tanto da poter rimandare qualunque cosa.

Strinse anche i pugni, credo dopo il terzo treno lasciato andare: li strinse per farsi forza ed imparare a resistere.

Allora fu troppo tardi, anche se avesse preso il treno successivo. E fu soddisfatto.

Perfino di un bacio non dato.

 

Massimo

 

 

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