Melbourne e la Great Ocean Road

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Salutiamo il red centre con la malinconica sensazione che sarebbe stato bello girovagare qualche giorno in più, esplorare la terra rossa e capire quelle dinamiche controverse delle piccole città come Alice Springs dove tutto sembra lento ed annoiato pur restando organizzato ed efficiente.  Mi chiedo quali opportunità possa offrire un posto del genere, piccolo e vivace per il solo riflesso dei parchi ai quali si offre come armeria, avamposto, come centro di vestizione ed appovvigionamento nemmeno fosse una caserma appena prima del fronte. Tutto sommato li si ha la sensazione di tranquillità e sicurezza, si percepisce che la gente ama rispettare le regole e che l’ordine pubblico è mantenuto da un polizia presente ma invisibile, più impegnata in operazioni di facciata come vigilare i negozi di liquori piuttosto che in strada per traffico o crimine. Non mi è chiaro cosa la gente faccia, in cosa sia occupata, se lavori oppure meno: le strade suono vuote ad ogni ora le poche persone in  giro rappresentamo ogni fascia di età per cui non è dato capire chi lavori, chi sia in giro in ferie, chi sia in pausa ecc. Temo che lì si possa lavorare solo nel meccanismo del turismo in senso lato e che il resto sia una scarsa offerta se non per dignitosi lavori di inservienti, camerieri e spazzini che pure paiono puliti e soddisfatti senza avere quell’aria nauseata che un lavoro manuale del genere regala da noi in patria. Continua a leggere….

Zurigo, Rapperswil

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zurigo 2

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Atene con le sue locande popolari mi fece venire voglia di piangere e spaccare i piatti per via della bellissima malinconia della musica dei suonatori di Rebetiko, Monaco invece mi aveva dato l’impressione di aver aspettato per anni che tornassi.

Zurigo è calma ed organizzata, pulita, lineare e diretta come un pugno in pieno viso. Piccola, ricca e costosa, tanto da fare paura. Sede di grosse banche, neutrale nei conflitti internazionali è stata per anni una baia sicura per i tanti soldi rifugiati li e protetti da un segreto bancario che di recente è stato comunicato sarà rimosso. Non importa, almeno per ora, visto quanto, nel frattempo si è saputo accumulare, costruire, organizzare. Continua a leggere….

I numeri del viaggio

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calcolatrice olivetti

Qui fuori l’estate è già finita o forse davvero non è mai cominciata.
Un vento sconclusionato suona un rumore di pioggia sulla vecchia palma che ricordo in vaso, comprata con mio padre tornando a Roma, una domenica sera, mentre questa casa era ancora in costruzione.

Le strade sono vuote come le mi borse che stanno riposando giù in cantina e va ammesso l’assalto della malinconia. Continua a leggere….

Ultima tappa: Rjieka – Roma

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Circa 800 km, dalla Croazia all’ Italia, Roma, direttamente.

800 km e 3 temporali.

Ho scelto strade statali per evitare la monotonia e così ho lasciato l’autostrada a Venezia dove il primo temporale mi ha sorpreso senza lasciarmi il tempo di mettere su la tuta impermeabile e così ho guidato circa 20 km sul tratto autostradale dove stanno facendo i lavori e non c’è corsia di emergenza, un po’ alla cieca, tirando avanti a velocità regolare per evitare pericoli, accendendo le 4 frecce.
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Capodistria – Rjieka

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Ultima tappa, Rjieka, Fiume, come avevo detto.
Comincio lento come un pachiderma la manovra di rientro lungo strade statali.

Proverò una tappa unica di quasi 800 km ma se sarò stanco dormirò da qualche parte in Italia, magari su in Umbria nella piccola casa dei miei.

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