Sydney: in trappola

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Mio caro Bro, sono a Sydney “intrappolato” in una città che non sento mia e che non mi appassiona poi molto.Così come ero fuggito da Melbourne che pure preferisco a questa zona, domani farò da qui: siamo diretti verso certe montagne che qui chiamano blu per via del colore che gli alberi di eucalipto gli darebbero in certe ore del giorno. Siamo diretti verso certe montagne che forse sono sole ed un po sperse come certe volte è bello sentirsi viaggiando.

Dormiremo lassù dove passeremo il giorno camminando, allontanandoci, seguendo i percorso lungo i costoni della vallata. Il giorno dopo invece andremo verso la costa più a nord: ho letto che da lì è possibile vedere le balene che seppure ho già avvistato a largo di alcuni piccoli paesi sulla great ocean road vorrei vedere ancora: sono impressionanti, grandi, ma sembrano fragili e molli mentre nuotano e se ne stanno per i cazzi loro seguendo chissà che corrente e quale logica sociale. 

Siamo alla fine di un viaggio memorabile ma dal peso specifico diverso, forse inferiore, a quello delle scorribande nella nostra cara Asia, in quel sud est asiatico che tanto ci ammala di malinconia e nostalgia e dove so già che vorrò tornare alla prossima occasione sempre che, nel frattempo, non mi nasca un figlio come spero. Adesso ti saluto, vado a fare l’amore. 

Così ti saluto come Socrate salutava Lucilio alla fine d’ogni lettera. 

“Stammi bene”

Ci vedremo presto.

Il grande viaggio, la grande strada. Ancora sulla great ocean road

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Pini apollo bayGreat ocean road, paesaggio

Così abbiamo alle spalle parecchi giorni di viaggio, una montagna di panni sporchi, altri lavati e piegati di fretta, così tanto da rendere lo zaino ingestibile.
Abbiamo alle spalle qualche migliaia di km guidati in auto ed una manciata di città che contrassegneremo con le bandierine sul planisfero affisso dietro alla porta di casa. Continua a leggere….

Kakadu park

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Kakadu,paesaggio

Adam ci appare salvifico nell’assurdo marasma della reception del nostro ostello. Sono le 6.30 del mattino e Darwin dorme ancora mentre giovani che si atteggiano a viaggiatori entrano ed escono dalle piccole porte scorrevoli. La reception è aperta h24 e le ore di sonno degli ospiti sono intervallate da feste in piscina, rincorse nei corridoi e da,tutte quelle dinamiche tipiche di un ostello e dei dormitori: fra l’odore del bucato surriscaldato dalle asciugatrici impazzite, vapori di scarpe ormai esauste, segni di scarsa cura di sé e di una cucina di sopravvivenza girovagano giovani fra i quali alcuni odiosi viziatelli in viaggio premio, per non si sa per cosa, con i soldi di famiglia.
Noi dall’alto della privacy della nostra camera privata li guardiamo volutamente con una superiorità quasi educativa. Continua a leggere….

Darwin

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Tramonto a mindil beach

L’autobus per l’aeroporto di Perth è in ritardo e mentre siamo in allerta pensando di prendere un taxi finalmente compare all’orizzonte, sbiadito dalla solita pioggia. L’autista si scusa e ci spiega che in questo caso non siamo tenuti a pagare il biglietto. Questo fa il paio con il mancato pagamento all’arrivo: ci avevano indicato di poter pagare con carta di credito ma una volta saliti l’autista ci ha spiegato di poter accettare solo contante che, essendo appena arrivati, non avevamo in tasca. Risultato? Non fa nulla, stavolta non pagherete, salite! Continua a leggere….

Perth, Australia: partiti!

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Perth viewPerth

Gli aeroporti sono un non posto fatto di attese e code silenziose, di gesti ripetitivi e di ansie condensate nelle procedure dei controlli prima dell’imbarco. Il volo scompensa ed incute timore, soprattutto se lungo un giorno intero. Continua a leggere….


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