RSSMusica nuda
Apr 04
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Nuda, come qualcosa di naturale e semplice, senza nessuna aggiunta: così è la musica di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti.
Una musica spogliata ma assolutamente non spoglia, essenziale, naturale appunto, fatta di poche vibrazioni e di suoni autentici. Petra la voce, Ferruccio le vibrazioni calde del contrabbasso.
Il duo e la musica nuda, nuda come l’amore che, appunto, si fa in due.
Così ecco la voce acuta e potente di Petra, ecco Spinetti che non accompagna ma conduce, così ecco canzoni acustiche, nitide.
Canzoni proprie e reinterpretazioni totalmente ri arrangiate, capaci di suscitare nuove emozioni nonostante i testi già bene noti. Apprezzati all’estero più che in Italia dove spesso si esibiscono fuori dai più grandi palchi.
Io c’ero, sempre, nella piccola sala dell’auditorium a Roma dove risuonavano le grida ordinate di Magoni (per un periodo compagna del virtuoso pianista Jazz Bollani), dove finalmente il contrabbasso trova posto e gli applausi che merita visto che troppo spesso è immerso in un contesto più generale dove ai più pare di non sentirlo proprio mentre, invece, lui scandisce il tempo per tutti.
Dicono che le corde vocali siano 2, come i personaggi in questione, come gli strumenti in gioco, come le persone, come le possibilità di apprezzarli del tutto oppure metterli da parte.
Fuori dal tempo, fuori dalla moda, loro più che scrivere reinterpretano, emozionano e quando scrivono incidono non tanto dischi quanto prove di assoluto valore musicale.
Condannati alla “condizione imprescindibile” (Canzone fra le altre cose validissime) di artisti di cosiddetta nicchia, producono poco, partecipano tanto, omaggiano artisti italiani e no, reinterpretandoli.
Che altro? La voce di Petra suona inconfondibile come tali sono i suoi giochi vocali simili allo scat in ambito jazz; vale la pena di assistere ad un loro live o di ascoltare almeno un album per capire l’intensità del prodotto finito, le emozioni che possono scaturire da un semplice duo, da una musica semplice, anzi no: nuda.
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