Revival

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Revival 80

E’ un sacco di tempo che non scrivo e come direbbe mia nonna, “me ‘o sento pe l’ossa”: è come un dolore costante, un bagaglio scomodo da portarmi dietro.
Ma sto bene perché sto lavorando al progetto più grande della mia vita, per cui si, sono stato impegnato ed ho scritto, ma altrove.

Oggi sto in Vespa, col Vespone anzi e siccome è metà pomeriggio c’ho voglia di “500 lire di pizza bianca”  perché mille è troppa, e poi non ce l’ho mai i soldi.
1000 lire andrebbe bene se fosse al crostino “che me dai ‘n millante ar crosta?”, ma la mia ordinazione era 500 bianca.
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A Frosinone

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Stazione di Frosinone

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Frosinone: non ci ero mai sceso. L’occasione è stata quella dei Fasti Verolani, a Veroli, giorni fa. Una manifestazione di artisti di strada che si esibiscono a ripetizione nel piccolo e pittoresco paese. Una manifestazione fatta di musiche popolari, bancarelle, cibo saporito, trampolieri, giocolieri, mimi, comici: meriterebbe quindi un apposito resoconto, aver tempo.
Ma prima c’è la stazione di Frosinone.

C’è un bar ben fornito con baristi esperti e dall’uniforme brutta ma impeccabile, stirata tanto che si vedono le pieghe delle camicie bianche, bianche che ti chiedi come facciano non schizzarci su il caffè. Al bar ci sono pure i gelati ed il banco di una vera pasticceria: “le code di aragosta alla crema chantilly” : è il chiaro segno che siamo davanti ad una stazione di livello, in qualche modo storica senza edifici realmente tali, che siamo in un bar che con i distributori automatici di Termini fa a pugni e che rappresenta Ciociaria pura, buon cibo e scorci anni 80.

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