Darwin

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Tramonto a mindil beach

L’autobus per l’aeroporto di Perth è in ritardo e mentre siamo in allerta pensando di prendere un taxi finalmente compare all’orizzonte, sbiadito dalla solita pioggia. L’autista si scusa e ci spiega che in questo caso non siamo tenuti a pagare il biglietto. Questo fa il paio con il mancato pagamento all’arrivo: ci avevano indicato di poter pagare con carta di credito ma una volta saliti l’autista ci ha spiegato di poter accettare solo contante che, essendo appena arrivati, non avevamo in tasca. Risultato? Non fa nulla, stavolta non pagherete, salite! Continua a leggere….

Pinnacle desert e New Norcia

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Pinnacle desert

1 giorno, 600 km, 92 dollari, 0 canguri.

Questi sono i numeri della nostra escursione. Affitata una macchina proprio accanto all’hotel spuntando un prezzo del tutto migliore rispetto altri noleggi visitati ci siamo diretti a nord lungo la strada costiera che ci avevano detto essere fra le più belle da guidare.
Perth non si smentisce: la mattinata è fredda e piovosa ma le strade sono tranquille e semivuote così che il primo contatto con la guida a sinistra ed il cambio automatico non siano così traumatici. Continua a leggere….

Perth, Australia: partiti!

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Perth viewPerth

Gli aeroporti sono un non posto fatto di attese e code silenziose, di gesti ripetitivi e di ansie condensate nelle procedure dei controlli prima dell’imbarco. Il volo scompensa ed incute timore, soprattutto se lungo un giorno intero. Continua a leggere….

Matera

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Matera in cornice.jpg

Matera è polvere e sole alto, un sole che fa gialli i muri di tufo; è cielo livido di fatica operaia, è vicoli e sassi, scale e cunicoli, cisterne e cantine fresche di un umido denso, è cucina violenta e primordiale.
Matera è il rosso stanco ma intenso dei coppi che uniti formano le grondaie, è le terrazze da cui fissare un presepe vivente e scoprirne i particolari, è una strada di pietra lastricata e scivolosa, è afa con tutt’attorno campagna.  Continua a leggere….

Dei calmanti effetti di Autumn leaves

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something else, autumn leaves

Cannonball Adderley con l’album Something else e lidea di acquistare vinili e giradischi, un’idea in una mattina come questa nella quale mi si lucidano gli occhi senza motivo e senza tragedie, in un giorno in cui le lacrime sono come la nebbia di stamattina: c’è ma è diradata come i ricordi, come la fantasia dei bambini.

Nella confusione dei sogni sballottati dal treno ho ripensato quindi ad una delle mie idee più assurde, ad uno dei progetti non ancora realizzati. Da ragazzino sognavo l’est Europa ed i suoi disordini politici, la polizia con gli impermeabili di pelle nera, un quadro apocalittico studiato sui libri di scuola, fatto di bombardamenti e poca democrazia, di posti di confine freddi e nebbiosi, di documenti scambiati di notte, tirati fuori dalla giacca di pelle: “buona fortuna“, prima di partire.
Così, ecco, volevo farmi arrestare dalla Stasi e nei giorni che precedono il prossimo viaggio, a Berlino, questo torna prepotentemente a galla nella marea delle cose sospese, dei progetti di viaggio, racconto.
Non c’è un reale nesso fra il jazz e l’est Europa post bellico-fine anni 80 se non gli effetti calmanti di quegli assoli così estemporanei e pure così perfettamente miscelati: ecco, il jazz mi ricorda la mia fantasia, il disordine dei miei ricordi e dei miei progetti.

E’ tanto tempo che manco dal blog ma prima di ricominciare con regolarità voglio concludere il resoconto del viaggio in Borneo, farne un piccolo libretto completo di foto, pubblicarlo a casa mia e sugli scaffali di casa di mia madre.
Nel frattempo in questi mesi ho lavorato molto, bestemmiato un po’, sono finito in ospedale senza che i medici capissero perché, allenato, vinto, perso.
Ho scritto a Willie, come promesso, la guida della quale nei racconti di viaggio si trova ovviamente traccia e sto, lento come un pachiderma, lavorando ad un pagina che racconti la sorte degli indigeni che abitano attorno al Mulu Park.

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