L’oasi di Udaipur

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Udaipur è la nostra ultima tappa del tour del Rajasthan anche se di fatto ne è fuori e ci permette di concludere il tour nella maniera migliore visto che si presenta, seppure sotto la pioggia, pittoresca (sulle rive di un lago) e piuttosto tranquilla.

Qui le persone non mettono pressione nei negozi e non chiedono ossessivamente mance ne offrono con altrettanta insistenza servizi, taxi, tuk tuk e quanto altro nessuno ha in realtà chiesto loro.

Finalmente è possibile camminare senza troppo traffico, cercare autonomamente, se lo vogliamo, una corsa in tuk tuk, riflettere su cosa eventualmente comperare.

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Qualche foto…

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Siamo diretti ad Agra. Domattina sveglia alle 4 e poi via in treno verso la città del Taji Mahal.
Non ho ancora terminato il resoconto di Udaipur…purtroppo siamo stati impegnati in lotte estenuanti con autisti ed i loro tentativi di truffa…

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La storia della nostra India

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Il paesaggio cambia ancora.
Lasciando Jodhpur troviamo nuovamente verde intenso ed il deserto del Thar è alle nostre spalle.
Il nostro programma prevede una sosta al tempio della motocicletta, una sosta in un grande tempio giainista e l’arrivo ad Udaipur, ultima delle città dello stato del Rajasthan dove rimarremo due giorni.

Anche oggi abbiamo trovato strade malmesse e voler raggiungere il tempio gianista ci costa buche e buche, tratti di terra più o meno battuta.
Piove, il monsone fa capolino all’orizzonte e si annusa la pioggia che arriva. Colonne d’acqua scura scendono dal cielo, laggiù; penso alla moto, alle stesse sensazioni annusate dalle prese d’aria del casco.

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Il rally di Jodhpur

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Giornata dura.
Vi scrivo dopo una chiamata skype con David fra risate, racconti e notizie da lavoro.

Il viaggio di oggi è iniziato alle 9 e terminato alle 14 arrivati al forte di Jodhpur: sulla carta il forte più bello e grande, nei fatti, almeno secondo noi, quello meno affascinante complice il fatto che lo abbiamo visto dopo illustri predecessori.

Abbiamo percorso una strada a tratti asfaltata. Più che un trasferimento potremmo definirla una impresa. Buche, svolte nel deserto totale, allagamenti e perfino uno sciopero con gente di un villaggio che ha bloccato una strada per motivi che ancora non abbiamo capito: siamo stati costretti a percorrere una decina di km fra piste di sabbia e villaggi in cui le persone vivono a livelli primordiali, quasi completamente nudi.

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Jaisalmer, la collina del Maharaja

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Amrik è leggermente più sciolto e guidando ci spiega qualcosa di se e di alcuni aspetti altrimenti difficili da capire.
Lavora solo 6 mesi e principalmente con i turisti perché gli indiani, ci dice, sono scortesi e lo fanno aspettare dandogli orari che poi non rispettano: spesso finisce per aspettarli anche 3 ore.
Guadagna 3500 rupie al mese ( 50 euro circa) dai quali però deve sottrarre anche il costo delle guesthouse dove dorme quando è in giro con i turisti. Nei restanti mesi dell’anno fa l’agricoltore con sua moglie ed i suoi due figli : 9 mesi e 1 anno e mezzo.

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