Kind of blue

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Piove,
nel buio, per scelta, della mia casa ho trovato il coraggio di alzarmi , almeno oggi, e di farlo davvero.
Ho trascinato i passi per via dei piedi infreddoliti dal pavimento: tutti già lavorano e la via s’è svuotata; finalmente ho deciso di rifilarmi la barba.
L’ho deciso mentre nel silenzio della via spiccava la pioggia che batteva sulle ringhiere là sotto.

Qualche giorno fa ho ascoltato una grandissima verità in una intervista ad Antonio Rezza: più il corpo se ne va, più si dorme meglio.

E’ vero, è una grande verità, ma vale solo per la stanchezza, per quel rifiato di muscoli ed ossa della sera quando, stendendosi, pare che il corpo nel letto possa trovare una nuova forma, quando sembra che le ossa si muovano quel poco che serve a rimetterle a posto, in quell’esatta posizione in cui i muscoli non sono tirati e rimangono burrosi, pronti ad un uso da rimandare.

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Il temporale

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Loretta per lui era  come un temporale.

Arrivava e se ne andava facendo un gran rumore.

Arrivava lasciandolo lì a contare i danni, ad asciugarsi oppure a godersi la pioggia forte, da ascoltare ballandoci sotto.

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Semafori

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Nel caldo della mattinata, fermo alle strisce pedonali gli era sembrato di assistere all’inizio di un applauso.

Nel silenzio della strada assolata poteva sentire, distinte, le gocce di sudore lungo la schiena ed il suo stesso profumo far capolino dalla camicia di buon taglio. Una biondina attraversava la strada ciabattando, correndo sguaiatamente con le braccia distanti dal corpo. Indossava un vestitino leggero a fondo bianco, con fiori, archetipo di un estate che pareva di 30 anni fa.
I suoi amici, all’altro lato del marciapiede, l’aspettavano assonnata per una mattinata di fine agosto da spendere al mare, annoiati ed un po vuoti: una mattinata senza pretese buona sola a scurir la pelle ed a  sentirsi più brutti, confrontandosi perfino con se stessi. Continua a leggere….

Sbadigliare

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yawn secretary

 

Sbadiglia al telefono, si rifugia nel letto e racconta di lavoro.

Un mozzicone di parola interrotto dalla fame d’aria di uno sbadiglio,
una frase spezzata e poi ripresa, l’idea fissa delle sue labbra che modellano l’aria, aspirandola.
Immaginarla, brutta dai pensieri spettinati, stanca dal giorno e dalla notte già iniziata, torturata dalle parole che vomito a ripetizione.

L’ odore della sua bocca, pensare di  zittirla con un bacio, col sapore di una sorpresa: Loretta.

Sbadigliare per attenzione, per la necessità d’aria, come fosse benzina per fare andare il motore del corpo, imparando, ascoltando.
…Ad un convegno, a lezione, in riunione. Continua a leggere….

Andare per funghi

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Lei vi confonde ?

Siete sempre stati spigliati e vi ritrovate impacciati, con troppe parole oppure con poche?

Inadeguatezza, senso di assoluto stupore mentre lei parla, occhio pallato per una sua risata?

Lei vi chiama e messaggia spesso, poi quando pensate che la cosa stia andando e che state proprio bene sparisce senza motivo?

Continuate a chiedervi cosa avresto potuto fare, dire ?

Elaborate teorie e tattiche che puntualmente falliranno non appena vi guarderà negli occhi ?

passeggiate inutilmente in un posto dove presumete lei possa passare?

Vi ridicolizzate accampando patetiche scuse per vedrla o sentirla?

Soffrite forse di emorragia di parole o “balbettio da seno”?

Continuate a chiedervi se un culo così bello caghi veramente?

Benissimo!

Lei è la vostra nuova Loretta!

Come usa dire il Gianvi è cosa certa:  state andando per funghi !

Siete persi, raminghi nella notte, è certo che berrete molto e che siete pronti per incamminarvi lungo la via del non ritorno.

Avete già in mano il cestino che Loretta vi ha fornito, la tovaglia per il pic-nic, siete pronti ad andare, perdervi.

Succederà ancora, non combattete inutilmente.

 

 

 

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