Giganti

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old paper

Piccola grande S., anche oggi ti scrivo da qui.
Uso pagine un po’ ingiallite, ma mi piace farlo con queste: senza internet questo gusto “vecchia maniera” condisce un po il senso di vuoto che sento allo stomaco per non poter ricevere le tue risposte, per sapere che queste piccole pagine arriveranno come fossero state spedite decenni fa: fra qualche settimana almeno.
Allora il clima sarà già cambiato, o almeno questo mi dicevano  oggi le donne grasse con le quali ho mangiato. Continua a leggere….

Andare

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going home

Il rumore della chiusura lampo e la visione della tasca chiusa alla perfezione lo facevano sentire organizzato, pronto al viaggio.

Che fosse quella della giacca, quella dello zaino oppure quella della borsa: aver sistemato gli oggetti ed essere riuscito a chiudere gli dava sicurezza, consapevolezza di poter andare, affrontare. Continua a leggere….

Non giorni

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mistakes

La schiena fa male da non stare seduto in macchina ne da star meglio in piedi, male da cenare scomodo come se avessi la sedia arroventata, da stringere i denti, tagliando il pane per la cena.

Ho discusso con mia madre per niente ed ha pianto, riscaldando la cena, dopo l’estremo tentativo di fare qualcosa che potesse coinvolgermi un po e farmi uscire dal bozzolo delle coperte della mia camera: la sera della domenica è lettura disperata, scrittura vertiginosa e confusa, pezzi da scrivere e cancellare, poi freddo e sonno prima di un pasto che non ricordo quasi mai. Continua a leggere….


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