Cortili

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Roma è cortili popolari, palazzoni e ragazzini che ci giocano.
Roma marciapiedi, è donne che parlano, gridando, da una finestra all’altra. Roma è una porta di calcio disegnata su un muro scalcinato, giocare finché  dal balcone non ti gridano “daje che è pronto !” Continua a leggere….

Emmanuel

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I bambini nascono e sembrano dei vecchi, degli esperti, almeno.
Arrivano fra lamenti e lacrime, dolori, fronti corrugate, piccoli e grandi sbadigli che forse sono sonno, forse noia, forse consapevolezza per qualcosa di già previsto ed ora in scena.

Loro hanno fatto un lungo viaggio, lungo circa 9 mesi. Hanno già la loro esperienza, che ci crediamo oppure no: hanno già ascoltato musica, mangiato e dormito, vissuto il bello del venerdì, la sindrome della domenica sera.

Hanno viaggiato rannicchiati e dormito col rumore rassicurante del liquido amniotico, un rumore che forse sembrava lo sciabordio che Ulisse poteva sentire nella notti di mare calmo, navigando verso Itaca, nell’odissea della sua vita, diretto verso la casa, in senso lato la famiglia, “la madre”.

Così arrivano e sembrano consapevoli astronauti piombati qui da molto lontano, sub emersi di botto per prendere fiato, infastiditi dalla luce e dai rumori; e respirano veloci ma piano, leggeri, e ci lasciano col dubbio rispetto a cosa e come saranno in questo mondo, di come e se saremo adeguati vivendo con loro.

Ma cominciamo male parlandogli con le voci affettate e le parole che poi non esistono davvero. Forse ci può stare in cambio di tutti i baci e degli abbracci che in pochi giorni accumuleranno e che seppure a distanza anche io ho già inviato.

Benvenuto Emmanuel

Calcata

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scrittina sul muro Calcata

Sabato, sole, un giro lungo via Cassia fino a Calcata, vicino a Roma.

Piccola cittadella tipo medievale, vicoli, chiese, negozi di artisti, vedute panoramiche, interessanti trattorie e, lì vicino, il parco del Treja con le cascate di Montegelato.

Vabbè e la cosa più bella vista?

Non ne abbiate a male ma è quella in foto !

Ritorni: il caldo, la stagione di protesta ed io, qui sul blog

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La-strada-del-ritorno_large

Così ho preso su il pc, spinto da qualche messaggio, da un paio di e-mail e da qualcuno che di persona mi ha chiesto perché non scrivessi da tempo. E va ammesso, fa piacere sapere d’essere letti , che ci sia aspettativa.

Intanto non ho ancora finito il libro che stavo leggendo (Vedi post precedente) e mi sono concentrato sul lavoro, sull’idea di una applicazione per pendolari, su qualche birra, sui film a notte fonda e soprattutto sulle ultime partite dei miei campionati di basket. Continua a leggere….

Io non scrivo

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Non scrivo, perché sto leggendo e voglio evitare facili influenze. Ho modificato una parte della copertina del libro per evitare di leggere il nome di chi ha scritto la prefazione. L’ho fatto perché è un caso chiarissimo di aggiotaggio culturale e perché non ho resistito dopo la combo di follia letteraria:

  1. Dopo Federico Moccia, i bigliettini dei Baci Perugina, sono stati invasi di frasi di Tiziano Ferro: arriva S. Valentino e quel cioccolatino è vendutissimo in tutto l’anno, figuriamoci in questi giorni. Cosa ha avrà spinto i guru del marketing a questa insana scelta?
  2. Roberto Saviano scrive di tutto e su tutto. Nessuno sa perché, nessuno apprezza ma ormai funziona così: ha scritto un libro che è piaciuto a tutti e quindi, per definizione, dico io fa cagare: come è possibile che sia per ogni gusto risultato bello? Come è possibile che per ogni cultura ed intelligenza sia risultato chiaro? La moda e l’ignoranza: ecco le risposte.

Continua a leggere….

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