Scirocco

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rosa dei venti

Ieri la sera m’è caduta in testa come un libro mal riposto nello scaffale.

La prima sera, qui a Roma, pare un quadro dipinto di fretta, leggermente sfocato; si può vedere facilmente la scia rossastra che lasciano le luci delle auto che si affettano sulle strade.

E soffia a strattoni un vento sconclusionato, caldo e fastidioso: mi agita.  Mi sono ricordato che in Volver, film di Almodovar, dove c’è un personaggio che afferma che il vento faccia impazzire le persone. Forse è vero, spettina i pensieri, compresi i miei. Continua a leggere….

Chissà perché, anzi, poi, lo so.

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camino

Il fuoco crepitava e sul tuo viso c’ho visto le fiamme che col fuoco non c’entravano niente. La fuori c’era un freddo infame ed un vento che tagliava le orecchie.

Ma noi c’eravamo rifugiati dopo l’ultimo sole, preso lì sul marciapiede, abbarbicati sotto la collinetta mutilata dai lavori delle costruzioni. E la cena sapeva di sapore ed ogni gesto di famiglia ed abitudine. Io c’ero e tu con me.
Le castagne ed una serata che pareva di cento anni fa, di un presente bello e d’un futuro che non credevamo potesse promettersi. Continua a leggere….

Il tempo e gli abbracci

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abbracci stazione

 

Dove sia o che ne farò, di tutto il tempo dei Timeout che non ho chiamato, consumato, non lo so  ancora.
Non c’è tempo, e lo capisco ogni giorno; e le mattinate scorrono veloci, le notti lente: quelle sutpende e quelle orribili delle sigarette interminabili.

Così corriamo, dimentichiamo, rimandiamo. Beh, no, non è questo e non è vero: non c’è tempo. E’ una cazzata, domani è una cazzata.

Ho lasciato che mio padre morisse senza riuscire ad abbracciarlo. Io la macchina del tempo non ce l’ho ancora e così rimango qui, senza tempo, in un fermo immagine spietato, disperato. Continua a leggere….

Top 5 dei momenti bellissimi

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le cose belle

 

  1. Quando succedono “quelle cose” che poi qui non me la sento di scrivervi perché sono troppo veramente personali, speciali e bellissime
  2. Quando stamattina mi sono svegliato con un messaggio
  3. Quando i miei giocatori corrono in panchina ad abbracciarmi
  4. Quando ricevo messaggi che dicono : “dove sei?” ed allora io mi sento un viaggiatore
  5. Quando scopro che ho tante Golia in tasca.

Adrenalina da uomo medio

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oltre la linea gialla

Rullo di tamburi sulla banchina: metrò  nuovo o vecchio modello?

Poi il treno arriva e… io non mi allontanano dalla linea gialla, sono duro eh?!?!

Il ragno avrà rifatto la solita ragnatela fra lo specchietto e la portiera della mia macchina?

Il mio ambulante di fiducia avrà trovato la cintura grigio chiara che cerco da tempo?

Bere la cioccolata forte della macchinetta: “forte”, capito? Roba da uomini duri.

Scendere ala fermata Quintiliani della metro B di Roma, e vedere dove sbuca. Nessuno la usa, il mistero è fittissimo.ed è lo stesso che ti avvolge uscendo dai moderni multisala: “ndo cazzo sto ?”

P.s. Quelle in foto sono, erano, delle belle scarpe. Cerco ancora la scarpa smarrita (leggi qualche post fa) ma ormai ho perduto le speranze.

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